In questo articolo vediamo dove si trova in Webcolf l'opzione cancella o nascondi datore di lavoro domestico.
Per cancellare o nascondere un datore é necessario entrare nel menù Assunzione | inserimento datore di lavoro, selezionare sulla sinistra il relativo datore e cliccare in alto sul pulsante rosso per cancellare o in alto a destra il flag "Archiviato" per nascondere il datore.
Se si cancella il datore, in automatico saranno cancellati anche tutti i rapporti di lavoro in esso inseriti, per questo, prima di eliminarlo, si consiglia di:
a)salvare tutti i dati dei rapporti di lavoro entrando nel menù Utilità (icona ingranaggio in alto a destra) | Esportazione e salvataggio dati, selezionare l'opzione "Esportazione del datore di lavoro selezionato" e poi il pulsante "Esportazione";
b) verificare di aver stampato tutti i cedolini paga e tutte le stampe annuali come Cu, oneri del datore, ecc.
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Inserimento dati datore di lavoro domestico
Il primo passo che l’utente si accinge a fare entrando in Webcolf è l’inserimento dati datore di lavoro domestico dal menù Assunzione | inserimento datore di lavoro.
In questa prima maschera vanno indicati i dati anagrafici del datore e quelli relativi ai documenti di riconoscimento che poi serviranno nel momento in cui si entra in Inps per comunicare l'assunzione della propria colf o badante.
Nel caso in cui l'utente assuma un parente come collaboratore domestico e deleghi l'assunzione a Webcolf, come spieghiamo nel nostro articolo Comunicare l'assunzione della colf o badante attraverso Webcolf, va applicato il flag alla voce "Il datore di lavoro o l'assistito è invalido civile". In caso di invalidità infatti l'Inps permette di assumere un parente o affine ma é necessario indicarlo al momento della comunicazione di assunzione.
La seconda maschera del datore è utilizzata, invece, solo dagli studi professionali o patronati. Quest'ultimi possono abilitare il proprio cliente (datore domestico) all'utilizzo dell'app mobile per la gestione completa del rapporto, per l'inserimento delle presenze e anche la consultazione dei cedolini o solo per l'inserimento delle presenze. La scelta dipende dagli accordi presi col datore o al tipo di servizio a loro offerto dallo studio.
Una volta terminata la compilazione dei campi del datore, nella seconda pagina, cliccando in alto a destra “Inserim. Collaboratore” si possono inserire i dati della colf o badante. E’ comunque la stessa cosa entrare dal menù Assunzione e selezionare “Inserimento collaboratore”.
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Introduzione manuale Webcolf
Questo manuale nasce con lo scopo di aiutare l’utente a stipulare correttamente un contratto valido e ad elaborare i cedolini e i documenti relativi al rapporto. Per questo motivo, accanto alle procedure, sono stati aggiunti dei consigli pratici, frutto dell’esperienza maturata fornendo assistenza a migliaia di utenti.
A destra della pagina l'indice con tutti i paragrafi del manuale suddivisi per argomenti. Cliccando sopra al titolo scelto si apre la pagina corrispondente.
Se non hai mai usato Webcolf, una volta registrato, entra nel menù assunzione e fai l'inserimento dei dati del datore e poi del collaboratore e stampa il tuo primo cedolino online.
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Sommario manuale Webcolf
[Sommario manuale Webcolf aggiornato al 25/11/2024]
Clicca l'argomento dal sommario manuale Webcolf e si aprirà il manuale alla pagina richiesta:
Webcolf consiglia agli utenti di fare periodicamente delle copie del proprio archivio entrando in Utilità (icona ingranaggio in alto a destra) | esportazione e cliccando esporta intero archivio per salvare tutti i dati e i movimenti inseriti fino a quel momento. La copia serve per ripristinare la situazione nel caso, erroneamente, l’utente cancelli i movimenti oppure modifichi delle impostazioni dei cedolini e necessiti di tornare alla situazione della copia salvata.
Nel caso, infatti, si voglia reinserire la situazione precedente nell’account si clicca nel menù utilità| importazione dati, si sceglie il file precedentemente salvato, si mette il flag su importa intero archivio, si flagga la voce inserire i dati in coda e poi si clicca importa.
N.B.: si consiglia, comunque, di utilizzare la funzione “ importazione” solo nei casi di reale bisogno e come ultima possibilità di risoluzione di un eventuale problema.
Quando si conclude un rapporto di lavoro domestico oltre ad elaborare il cedolino e fare la comunicazione sul sito Inps é necessario elaborare mav cessazione.
A partire da Maggio 2013 l'Inps richiede inoltre, in caso di cessazione, il pagamento dei contributi anche sulle ore di ferie non godute e sulle ore di mancato preavviso.
Per questo, sul sito dell'ente, nelle pagine relative all'elaborazione del mav on line, sono state inserite delle maschere in cui viene richiesto il numero di settimane di preavviso e di ferie non godute in modo da elaborare un bollettino in cui vengono indicate tali settimane oltre la data di cessazione.
Webcolf ha implementato nel programma tale funzione in automatico.
Per elaborare mav cessazione vediamo qui sotto come procedere:
- indicando la data di licenziamento/dimissioni nell'inserimento mensile dell'ultimo cedolino, oltre ad essere calcolate in automatico le ferie non godute, il programma conteggia le ore corrispondenti e le aggiunge alle ore contributive. Ciò incide quindi anche sulle trattenute a carico collaboratore (se previste) e sul conteggio della cas.sa colf;
- nel caso di licenziamento senza preavviso, per pagare l'indennità sostitutiva di mancato preavviso, nell'inserimento mensile dell'ultimo cedolino, selezionata in una delle tre righe la voce "ind. sost. preavviso (giorni)" e indicando i giorni di mancato preavviso, il programma, oltre a calcolare la retribuzione, aggiunge le ore corrispondenti a quelle contributive. Anche in questo caso tale calcolo incide sulle trattenute a carico collaboratore (se previste) e sul conteggio della cas.sa colf.
In base a questo, entrando nel menù cedolini e fasi mensili | elaborazioni mav in inps on line, webcolf dispone (nella colonna a sinistra) tutti i dati per la modifica del mav indicando nell'ultima riga le settimane di preavviso e di ferie non godute, che poi vengono visualizzate con la sigla P accanto al numero della settimana e, indicando le ore totali contributive già comprese di quelle del preavviso e delle ferie non godute;
Quindi l'utente per elaborare il mav della cessazione dovrà seguire questa procedura:
- dopo aver aggiornato e resi definitivi tutti i cedolini fino alla data di cessazione deve entrare nel menù: Cedolini e fasi mensili | Contributi: elaborazione mav in inps on line,
- selezionare il trimestre a sinistra, entrare a destra nel sito dell'inps copiando le caselle del codice fiscale e del codice rapporto in alto, nella prima maschera dell'inps "pagamento di un singolo rapporto di lavoro attivo o cessato"
- nella pagina dell'inps viene indicata, sotto al menù calcolo contributi la data di cessazione, come nella figura sotto (essendo stata effettuata la comunicazione all'inps di cessazione viene già proposta in automatico)
- dopo aver cliccato avanti l'inps richiede il numero di settimane di preavviso e di ferie non godute, che webcolf indica nell'ultima riga a sinistra, come evidenziato nella figura sotto in rosso. Precisiamo che il programma indica con la sigla P solo le settimane in cui le ore sono tutte di preavviso o di ferie non godute, mentre, per la settimana in cui la collaboratrice ha lavorato anche solo per 1 ora non viene indicata la sigla P.
- si clicca poi avanti e, nella maschera successiva la voce modifica, evidenziata sotto in rosso:
- poi si deve copiare nella colonna di destra (mav dell'inps) i dati di webcolf della colonna di sinistra: si tratta delle ore retribuite, della retribuzione oraria effettiva calcolata in automatico dal programma (paga di fatto ovvero paga totale + quota di 13esima e in caso di convivenza, + quota vitto e alloggio), del codice organizzazione F2 per la cassa colf e l'importo relativo a tale contributo.
- in seguito si deve cliccare avanti e conferma modifica poi cliccare pagamento e stampa mav e scegliere per stampare poi l'opzione stampa mav, avanti:
- Nel caso si voglia fare il pagamento direttamente on line si sceglie pos virtuale Intesa San Paolo.
- Per completare la stampa si dovrà cliccare sull'icona pdf, scaricare il file e stampare fronte retro.
Va sempre controllato che nella maschera webcolf non vi siano due mav da compilare. Se, inoltre, le settimane di mancato preavviso e di ferie non godute cadono nel trimestre successivo si dovrà selezionare in alto a sinistra nella colonna di webcolf il trimestre successivo ed elaborare mav per le altre settimane seguendo la stessa procedura indicata sopra
NB. C’è inoltre da precisare che, nel sito inps, le settimane massime P da indicare dopo la data di cessazione sono 9 e quindi anche webcolf indica questo numero di massimo di settimane.
Nel caso il datore non volesse pagare i contributi per le settimane di mancato preavviso e di ferie non godute dovrebbe (questo potrebbe tuttavia generare del contenzioso) prima di elaborare l'ultimo cedolino può inserire il flag nella voce "non pagare contributi su ferie non godute e mancato preavviso" che si trova o al passo 11 dell'inserimento facilitato dati collaboratore del menù assunzione oppure nelle maschere standard del trattamento economico 7/7 dei dati collaboratore cliccando impostazioni di paga avanzate.
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Elaborare Mav in Inps on line
Dopo aver aggiornato e dopo aver reso definitivi i cedolini (o almeno dopo essersi assicurati che tutti siano nello stato di OK) si può elaborare mav in Inps on line.
Per fare ciò é necessario entrare nel menù Cedolini| Contributi: elaborare mav in inps on line, selezionare il trimestre a sinistra e poi entrare a destra nel sito dell'inps indicando codice di rapporto di lavoro e codice fiscale. Si deve poi cliccare l’icona modifica del mav proposto a sinistra nel sito inps, controllando prima che il trimestre sia quello in corso (altrimenti si finisce con pagare due volte lo stesso trimestre!)
La maschera Cedolini | Contributi: elaborare mav in inps on line è una pagina divisa a metà: a sinistra ci sono i risultati dei calcoli dei cedolini di webcolf mentre a destra si accede al sito dell’inps mediante una finestra integrata, per modificare il mav.
Perché si modifica il mav? L’inps propone mav con ore standard, senza cas.sa colf e senza aggiornamento di paga annuale e quindi normalmente i mav che sono inviati dall’INPS sono errati. L’INPS, per i grandi utenti, addirittura non li invia più, essendo uno spreco cartaceo e di risorse. Per gli utenti privati l’inps continua ad inviarli constatando che molti non li adattano all’effettiva situazione ma spesso continuano a pagarli così come sono (anche se magari il collaboratore è in malattia, con meno ore contributive da pagare o addirittura sospeso perché in maternità o in aspettativa!)
- Una volta cliccata l’icona per modificare il mav proposto a destra della pagina nel sito inps, il datore dovrebbe copiare nella colonna di destra (mav dell'inps) i dati di webcolf della colonna di sinistra: si tratta delle ore retribuite, della retribuzione oraria effettiva calcolata in automatico dal programma (paga di fatto ovvero paga totale + quota di 13esima e in caso di convivenza, + quota vitto e alloggio), del codice organizzazione F2 per la cas.sa colf e l'importo relativo a tale contributo, esempio:
- nella colonna di destra del sito inps, una volta modificato il mav si deve cliccare avanti e conferma modifica.
- Poi compare la maschera copiata sotto e si deve cliccare pagamento / stampa mav e scegliere per stampare poi l'opzione stampa mav, avanti.
- Nel caso si voglia fare il pagamento direttamente on line si sceglie pos virtuale Intesa San Paolo.
- Per completare la stampa si dovrà cliccare sull'icona pdf, scaricare il file e ricordarsi che va stampato fronte – retro.
Dopo aver scaricato il mav il datore dovrebbe poi controllare a sinistra della maschera di webcolf, sulle due colonne in alto, se ci sono due mav da compilare, uno per le settimane con meno di 24 ore e uno con le settimane più di 24 ore. Infatti, nel caso alcune settimane si lavori meno di 24 ore i calcoli del mav sono diversi e quindi si dovranno compilare due mav.
Nella parte sinistra della pagina, dove ci sono i calcoli di webcolf dei contributi, ci sono sopra due linguette: più o meno 24 ore. Una volta elaborato un mav va cliccata l’altra linguetta per controllare se c’è un altro mav da fare, sempre con la stessa procedura del primo, come da immagine:
Nel caso di elaborazione di due mav si dovrà rientrare a destra nel sito inps, modificare il mav proposto (l’inps non tiene in memoria i mav modificati perché memorizza solo i mav pagati), controllando sempre che si tratti del trimestre in corso e poi si segue la stessa procedura spiegata sopra. E’ quindi corretto che, in alcuni casi, i mav da pagare per uno stesso trimestre siano 2.
Perché si calcolano due mav in base alle ore lavorate settimanali specifiche?
L’inps, nelle tabelle di calcolo dei contributi specifica gli importi orari contributivi distinguendo le settimane con più di 24 ore settimanali con quelle fino a 24 ore settimanali.
Nel primo caso l’importo orario è fisso al di là della retribuzione con cui si paga il collaboratore, mentre nel secondo l’importo dipende dalla retribuzione.
Trattandosi quindi di due calcoli differenti con importi diversi, l’inps chiede di elaborare due mav distinti e webcolf naturalmente si è adeguato.
E’ possibile utilizzare questa modalità solo per le scadenze trimestrali. Non è possibile utilizzarla, invece, in caso di cessazione del rapporto o nel caso di ritardati pagamenti per i trimestri precedenti.
Webcolf, in pagina principale, nel riquadro news di facebook, indica le date entro le quali l'Inps permette di fare la richiesta di emissione massiva mav all'inps. Solitamente l’ultima scadenza varia dal 23 al 27 del 3° mese del trimestre.
Questa modalità serve soprattutto a chi gestisce molti collaboratori per non modificare ogni singolo mav, mentre, per chi deve fare solo qualche mav, è più veloce la modalità spiegata al paragrafo successivo.
Dopo aver calcolato e reso definitivi i cedolini si dovrebbe entrare nel menù cedolini e fasi mensili | richiesta massiva mav e cliccare "lanciare la richiesta di emissione massiva".
L’utente, qualche giorno alle due scadenze fissate dall’INPS, potrà scaricare il proprio mav pronto da stampare nella cartella file personali che si trova nella pagina principale, in basso sulla sinistra.
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Elaborazioni Mav
I datori di colf e badanti sono tenuti a pagare i contributi ogni trimestre e quindi ad effettuare le elaborazioni mav.
Le elaborazioni mav vanno fatte entro le seguenti date stabilite dall'Inps:
- per il primo trimestre dall'1 al 10 aprile;
- per il secondo trimestre dall'1 al 10 luglio;
- per il terzo trimestre dall'1 al 10 ottobre;
- per il quarto trimestre dall'1 al 10 gennaio;
N.B.: se il 10 cade di sabato il termine rimane il 10. Se, invece, tale termine cade di domenica la scadenza verrà posticipata al giorno 11.
In caso di cessazione il datore di lavoro domestico dovrà versare però i contributi entro 10 giorni dal termine del rapporto di lavoro domestico.
Webcolf elabora il mav per i contributi da pagare in base ai cedolini elaborati e quindi conteggiando le ore effettivamente svolte, distinguendo inoltre il calcolo dei contributi per le settimane in cui le ore lavorative sono maggiori di 24 (contributo fisso), dalle settimane in cui le ore lavorative sono inferiori (contributo variabile in base alle fasce retributive).
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Il TUIR oltre a prevedere a favore del datore di lavoro privato la deducibilità dei contributi previdenziali, sancisce all'art.15 i-septies, la possibilità di detrarre una partedelle spese sostenute per gli addetti all'assistenzadi persona non autosufficiente.
Tali spese sono detraibili nella misura del 19% e in misura non superiore a 2.100 €. Ne consegue quindi che la detrazione massima fruibile ammonta a 399 €.
La detrazione spetta a condizione che:
la persona assistita non sia autosufficiente, appurata con apposita certificazione medica;
il reddito complessivo del contribuente non sia superiore a 40.000 €.
DEFINIZIONE DI NON AUTOSUFFICIENZA
Il fondamentale concetto di non autosufficienza, necessario per beneficiare dell'agevolazione, è stato chiarito dall'Agenzia delle Entrate con circolare n. 2 del 3 gennaio 2005:
sono considerati soggetti non autosufficienti coloro che non sono in grado di svolgere almeno una delle seguenti attività: assunzione di alimenti,espletamento delle funzioni fisiologiche e dell'igiene personale, deambulazione, indossare gli indumenti;
sono altresì considerati non autosufficienti le persone che hanno bisogno di sorveglianza continuativa.
Tale stato sussiste anche qualora ricorra una sola delle suddette condizioni che deve risultare però da apposita certificazione medica.
La detrazione non compete quando la non autosufficienza non si ricolleghi alla presenza di patologie, ma si esemplifichino nella mera assistenza a favore di bambini non autossuficienti. Per condizione patologica non si intende in senso strettamente sanitario, infatti comprende come fattore determinante l'età anagrafica avanzata dell'assistito.
In ogni caso qualora l'assistito sia portatore di handicap (con limitazione della propria autosufficienza), tale condizione é sufficiente a surrogare la predetta certificazione medica.
Questi oneri detraibili sono individuabili nei compensi corrisposti agli addetti incaricati di assistere personalmente i soggetti non autosufficienti nel compimento degli atti di vita quotidiana e, per la circolare n. 10 del 16 marzo 2005 dell'Agenzia delle Entrate, nei compensi corrisposti per l'assistenza personale ad un soggetto non autosufficiente ricoverato presso una casa di cura o di riposo, a condizione che i relativi corrispettivi siano certificati distintamente rispetto a quelli riferibili alle altre prestazioni. La detrazione infatti spetta solamente per le spese mediche, escluse quindi quelle di ricovero e di assistenza.
CHI PUO' BENEFICIARE DELLA DETRAZIONE
La detrazione è possibile non solo relativamente alle spese sostenute a proprio favore, ma anche a quelle sostenute per gli altri familiari, a condizione che questi siano conviventi e che non risultino fiscalmente a carico del contribuente. Il tal caso il limite di reddito di 40.000 € é da intendersi riferito esclusivamente a colui che applica la detrazione.
La quota massima di 2.100 € è valida per il singolo contribuente indipendentemente dal numero di soggetti assistiti. Quindi, nel caso in cui un contribuente abbia sostenuto spese per se stesso e per un suo familiare, l'importo massimo che può detrarre è sempre calcolato sui 2.100 €. Inoltre, l'importo rimane lo stesso anche se più contribuenti abbiano sostenuto spese per lo stesso familiare e in tal caso i 2.100 € massimi devono essere ripartiti in ragione della spesa sostenuta.
DETRAZIONE SPESE IN WEBCOLF
Per la denuncia dei redditi del datore di lavoro, a seguito di questa possibile detrazione, il programma prevede la stampa della dichiarazione spese persone non autosufficienti, che si effettua entrando nel menù Stampe annuali | Dichiarazione spese persone non autosufficienti, selezionando poi a sinsitra l'anno e cliccando a destra sul pulsante "Stampa".
Tale documento specifica nel dettaglio le spese mese per mese di tutto l'anno, da gennaio a dicembre.
Attenzione: nel caso in cui il programma avvisi che l’elenco dei collaboratori risulta “non aggiornato” é necessario effettuare un controllo nel menù Cedolini e fasi mensili| calcolo buste mensili dell’anno in questione. Se viene richiesto un ricalcolo, prima di eseguirlo si devono reimpostare, nei dati collaboratore, gli estremi della paga, orario e livello dell'anno in questione, per non ricalcolare i cedolini con le condizioni inserite per l’anno in corso. Se, invece, i cedolini dovessero risultare tutti ok o definitivi, consigliamo di inviare una mail di assistenza ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per eventuali ulteriori verifiche sullo status dei cedolini.
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Dichiarazione oneri deducibili per il datore di lavoro
Per i datori di lavoro che impiegano collaboratori domestici, sono previste alcune agevolazioni fiscali. Di primaria importanza è la possibilità di dedurre i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro privato, come prevede l'art.10, comma 2, del TUIR. La norma rende deducibili i contributi previdenziali versati per i tutti i tipi di lavoratori domestici (colf, babysitter, autisti, giardinieri) e per gli addetti all'assistenza personale o familiare (badanti).
Anche se i contributi dei lavoratori domestici versati all'Inps (con i mav trimestrali) dal datore di lavoro comprendono l'intera quota, ossia quella a carico datore e quella a carico collaboratore,si può dedurre solo la parte di contributi a carico del datore di lavoro e fino ad un massimo di 1.549,37 €.
Per quanto riguarda, invece, i contributi Cassa Colf,come ci ha confermato l'ente stesso, essi non sono deducibiliin quanto versati a scopi non esclusivamente sanitari.
Per poter usufruire dell'agevolazione fiscale, che permette la deduzione dei contributi per lavoro domestico, il datore deve presentare la dichiarazione dei redditi tramite il modello UNICO, o (se sono rispettate le condizioni richieste) il modello 730.
Webcolf prevede la stampa della dichiarazione oneri deducibili per il datore di lavoro (vedi immagine in calce), in cui si attesta il totale dei contributi versati, suddivisi per i vari trimestri e calcolati scorporando tale quota a carico del datore da quella totale di contributi dovuti.
Per avere la Dichiarazione oneri deducibili per il datore di lavoro l'utente dovrebbe:
- si entra nel menù Stampe annuali | Dichiarazione contributi deducibili datore di lavoro - art. 10 TUIR;
- si indica a sinistra l'anno precedente a quello attuale e si clicca ok e “stampa”.
In tale dichiarazione viene indicato il totale dei contributi da poter detrarre e anche il dettaglio per ogni mese. Se il collaboratore ha cessato il rapporto di lavoro, inoltre, si considerano anche i contributi delle settimane di mancato preavviso e ferie non godute, che verranno indicati nei mesi successivi alla cessazione.
N.B.: si ricorda che, secondo il prinicpio di cassa confermato dall'Agenzia delle Entrate, i contributi del 4° trimestre, pagati tra l'1 e il 10 gennaio, saranno inclusi nella dichiarazione dell'anno successivo, quindi la stampa degli oneri deducibili per esempio del 2016 tiene conto dei contributi relativi all'ultimo trimestre dell'anno 2015 e ai primi tre trimestri del 2016.
Attenzione: nel caso in cui il programma al momento dell'elaborazione di tale stampa, avvisasse l'utente che l’elenco dei collaboratori risulta “non aggiornato”, é necessario controllare nel menù Cedolini e fasi mensili | calcolo buste mensili dell’anno in questione e dell’anno precedente (ultimo trimestre). Se viene chiesto un ricalcolo, prima di eseguirlo si devono reimpostare nel menù Assunzione | dati collaboratore, i dati riguardanti la paga ed orario di quell’anno per non calcolare i cedolini con le condizioni inserite per l’anno in corso. Se, invece, i cedolini dovessero risultare tutti "ok" o "definitivi" si consiglia di inviare una mail di assistenza ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ulteriori verifiche sullo status dei cedolini.
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Stampe annuali per la denuncia dei redditi
Quali sono le stampe annuali per la denuncia dei redditi del datore di lavoro domestico e quali stampe vanno invece consegnate alla colf o badante per la loro denuncia dei redditi?
Vediamo qui sotto le stampe annuali per la denuncia dei redditi:
- per il collaboratore: “dichiarazione sostitutiva cu” (ex cud) che il datore deve consegnare in duplice copia al lavoratore e che riepiloga il reddito percepito nell’anno precedente.
- per il datore di lavoro: “dichiarazione degli oneri deducibili” del datore di lavoro che contiene la parte dei contributi a suo carico che si possono dedurre dal reddito nei limiti di legge.
- per il datore di lavoro con assistenza familiare livello CS o DS: “dichiarazione delle spese per persone non autosufficienti”, che riepiloga le spese che l’assistito può detrarre nei limiti di legge.
Webcolf, programma online per gestire le buste paga di colf, badanti e baby-sitter permette di stampare tutti questi documenti in automatico a fine anno pronti da consegnare all'ente che fa la denuncia dei redditi.
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