Se il lavoratore si rende responsabile di una condotta così grave da non consentire la prosecuzione, neanche provvisoria, del rapporto di lavoro domestico per il datore di lavoro, è possibile per quest’ultimo recedere dal contratto per giusta causa, senza corrispondere il mancato preavviso. Il caso più comune è l’assenza ingiustificata dal lavoro.
LICENZIAMENTO DISCIPLINARE PER COLF E BADANTI: PROCEDURE E CONSIGLI
1. deve essere inviata una contestazione disciplinare all'indirizzo di residenza italiano (se è residente con il datore di lavoro/assistito si invia all’indirizzo del datore e non si riceve). In alternativa si può consegnare la raccomandata a mano.
2. La lettera di licenziamento disciplinare per colf e badanti si trova nel menù Cessazione | contestazione e provvedimenti disciplinari.
3. Poi il datore potrà operare con il licenziamento disciplinare per colf e badanti dopo 5 giorni dal ritiro della raccomandata, se non ha ricevuto risposta di giustificazione dell'assenza oppure, nel caso in cui la collaboratrice non ritirasse la raccomandata, dopo 5 giorni dall'arrivo al datore della ricevuta del mancato ritiro.
Il licenziamento disciplinare per colf e badanti si considera un licenziamento per giusta causa che non prevede alcun pagamento dell'indennità di mancato preavviso al collaboratore.
Se invece la collaboratrice, dopo tale contestazione, produce un certificato medico come giustificazione dell’assenza, il datore potrà licenziarla dopo 10 giorni di malattia per anzianità inferiore ai 6 mesi, dopo 45 giorni se ha più di sei mesi e fino a due anni di servizio dopo 180 giorni se l'anzianità di servizio supera i due anni. Cambia in questo caso la natura del licenziamento che non è più disciplinare ma per superamento del periodo di comporto di malattia. Va riconosciuto in quest’ultimo caso il preavviso da pagare tramite indennità sostitutiva. Maggiori informazioni sul licenziamento per superamento del periodo di comporto e relativa procedura nel nostro articolo Licenziamento colf in malattia: come fare?
4. Nel caso in cui la collaboratrice non abbia alcuna giustificazione per l’assenza, dopo aver intimato il licenziamento con apposita lettera di cui sopra, il datore dovrà elaborare il cedolino di cessazione entrando nel menù Cedolini | inserimento mensile, selezionando l'ultimo mese e dopo aver cliccato il bottone "data di cessazione" in alto dovrà inserire la data di cessazione e cioè il giorno in cui la lettera di licenziamento è stata consegnata alla collaboratrice.
Si elabora poi il cedolino cliccando memorizza, calcola e ricalcola e così facendo il programma conteggia in automatico, insieme alla retribuzione del mese, anche tutte le spettanze di fine rapporto: TFR, 13esima e ferie non godute e, in caso di collaboratore convivente, anche l’indennità sostitutiva di vitto e alloggio per le ferie non godute e l’incidenza della quota di vitto e alloggio relativa alla 13esima.
5. Si consiglia di consegnare al collaboratore domestico e di conservare firmati una copia del cedolino e una copia della dichiarazione sostitutiva della Certificazione Unica (ex Cud) che si può stampare nel menù Stampe annuali.
6. Il datore poi dovrebbe comunicare la cessazione del rapporto all'Inps entro i 5 giorni successivi alla data di cessazione del rapporto.
Per fare ciò il datore può procedere in tre modi:
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tramite il Contact Center dell'INPS, (al numero 803.164 da rete fissa e 06.164.164 da rete mobile) fornendo telefonicamente i dati necessari;
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tramite la procedura telematica di compilazione e invio on-line Inps, il cui accesso diretto si trova nel menù Cessazione | Comunicazione Inps-Login cittadino oppure Login aziende e consulenti. Fatto ciò appare una finestra aggiuntiva del browser che riporta al sito Inps. Se non si visualizza la finestra aggiuntiva il motivo è dovuto al fatto che si hanno i pop-up del browser bloccati.
a) Se si utilizza lo SPID del datore di lavoro, una volta che si accede alla pagina Inps (selezionando la linguetta SPID e procedendo con l'autenticazione), si deve selezionare a sinistra “Variazione del rapporto di lavoro”, poi nella maschera Inps successiva va selezionato in basso il codice del rapporto di lavoro specifico e infine é necessario cliccare a sinistra “Cessazione”. In tale maschera, sulla destra, va indicata la data di cessazione dl rapporto e come motivo "Licenziamento per giusta causa".
b) Se si utilizza il PIN o lo SPID professionale del consulente o commercialista, invece, una volta entrati nella pagina Inps va selezionata sulla sinistra la voce “Variazione del rapporto di lavoro”, indicato il codice fiscale del datore e il codice rapporto e infine é necessario cliccare sul menù a sinistra "Cessazione", indicare la data di cessazione e come motivo "Licenziamento per giusta causa".
Si consiglia di stampare la ricevuta Inps al termine della comunicazione.
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In caso il datore non sia in possesso dello SPID, si può delegare a Webcolf la comunicazione di cessazione selezionando il menù Cessazione | comunicazione Inps - Partnership Webcolf Assindatcolf. Il programma si sposta così nell'apposita maschera in cui caricare i dati e i documenti per delegare Webcolf e Assindatcolf all'elaborazione della pratica come da procedura indicata nel nostro articolo Comunicare il licenziamento della colf o badante attraverso Webcolf
7. [Aggiornamento del 14 settembre 2017] Non è richiesto l’invio della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro alla Pubblica Sicurezza e quindi l’interruzione della cessione di fabbricato/ospitalità. Dopo accurate ricerche e contatti con varie questure d’Italia, ci è stato confermato che non è più necessaria alcuna comunicazione alla questura o Pubblica sicurezza da parte del datore di lavoro nel caso di cessazione di un rapporto di convivenza.
8. Il datore, in seguito, deve elaborare il mav per il collaboratore licenziato e pagarlo entro 10 giorni dalla data di cessazione. Per un aiuto sull'elaborazione del mav si rimanda al paragrafo “Elaborazione mav cessazione”.
Si precisa che, se ci sono ferie non godute o indennità di mancato preavviso i mav possono essere più di uno e possono anche oltrepassare il trimestre in questione perché come prevede l’Inps, le ore di ferie non godute e preavviso pagato vengono indicate come ore contributive nelle settimane successive alla cessazione, in base all’orario standard collaboratore.
La scadenza di tutti i mav di cessazione è sempre 10 giorni da tale evento.
L'opzione del licenziamento disciplinare per giusta causa va comunque considerata con una certa attenzione in quanto se la collaboratrice dimostra di essere stata effettivamente malata (e di non aver potuto inviare il certificato medico per impossibilità dovute alla situazione) si rischia un licenziamento non giustificato quindi consigliamo di valutare bene se procedere con un licenziamento disciplinare o meno.