Alla collaboratrice domestica in stato di gravidanza spetta un periodo di astensione obbligatoria dal lavoro che inzia due mesi prima del parto e termina tre mesi dopo. Il decreto legislativo 151/2001 del Testo Unico per la tutela e il sostegno della maternità prevede però anche la possibilità di astensione anticipata nei seguenti casi:
1) gravi complicanze della gravidanza o gravidanza a rischio con preesistenti forme morbose che potrebbero compromettere lo stato della gestante;
2) condizioni ambientali o di lavoro considerate pregiudizievoli per la salute del bambino e della madre;
3) la collaboratrice sia addetta al sollevamento e trasporto pesi o addetta a lavori pericolosi, insalubri o faticosi e non possa essere trasferita ad altre mansioni.
PROCEDURA DI RICHIESTA DELLA MATERNITA' ANTICIPATA
- Nel caso 1 sopra citato, di gravi complicanze insorte durante la gravidanza, la collaboratrice dovrà recarsi dal ginecologo e farsi rilasciare un certificato che attesti la gravidanza a rischio per poi inviarlo (si consiglia mediante un caf o patronato) alla ASL (Azienda sanitaria locale) competente per territorio. Sarà poi la ASL a contattare l'Ispettorato Nazionale del Lavoro che rilascerà il provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro per gravidanza a rischio.
La collaboratrice infine dovrebbe consegnare una copia del provvedimento al datore di lavoro.
- Nel caso 2 o 3 la collaboratrice dovrà recarsi dal ginecologo e farsi rilasciare un certificato che attesti lo stato di gravidanza e la data presunta del parto.
Il datore poi dovrà compilare e firmare la domanda di maternità anticipata e poi inviarla all'Ispettorato Nazionale del Lavoro competente per territorio unitamente al certificato di gravidanza.
Riportiamo di seguito un fac simile che il datore può utilizzare a tal fine:
Nome e Cognome del datore
Via_________________, n__,
CAP________, Comune (pv)
Luogo e data
Spett.le DIREZ. TERRIT. DEL LAVORO
Ufficio provv. Amm.vi - Maternità
Via________________, n.
CAP________, Comune (pv)
OGGETTO: domanda di anticipazione del periodo di astensione obbligatoria (D.Lgs. 151/2001)
Con la presente il sottoscritto datore di lavoro ____________________, nato a ______________(pv), il_____________, e residente in via__________, nel comune di____________(pv), codice fiscale______________
DICHIARA
- che la lavoratrice_________________________è attualmente alla_______settimana di gravidanza (EPP___________);
- che l'orario di lavoro svolto è di__________ore settimanali;
- che la stessa svolge mansioni di colf/collaboratrice domestica/badante;
- che la Sig.ra _____________________________non può essere utilmente adibita a mansioni diverse compatibili con il suo stato di gravidanza e che svolge compiti (ad esempio) che prevedono lo stazionamento in piedi per oltre la metà dell'orario di lavoro.
Viste le sopra citate premesse si richiede ai sensi del D.Lgs. 151/2001 l’astensione anticipata dal rapporto di lavoro.
NOME E COGNOME DATORE
Allegato: certificato gravidanza a rischio
N.B.: per EPP si intende la data presunta del parto
Sulla base della documentazione e dell'accertamento medico il servizio ispettivo del Ministero del lavoro invia poi un provvedimento di interdizione anticipata dal lavoro entro 7 giorni dalla ricezione della domanda e lo rilascia in duplice copia (per il datore di lavoro e per la lavoratrice).
Con la maternità anticipata il trattamento economico riservato è sempre pari all'80% della retribuzione giornaliera convenzionale settimanale (calcolata secondo delle tabelle Inps).
Nei casi 2 e 3 inoltre, se la situazione pregiudizievole permane é possibile protrarre il periodo di maternità fino ad un massimo di 7 mesi dalla data di nascita del bambino (c.d. interdizione prorogata) che va altresì richiesta all'Ispettorato Nazionale del Lavoro
N.B: ricordiamo all'utente che nel caso di collaboratrice in maternità (anticipata e obbligatoria) con Webcolf é sufficiente inserire sempre la causale della maternità obbligatoria (MO) anche per la maternità anticipata e il programma calcola in automatico le spettanze e i contributi da pagare per i giorni lavorati prima o dopo la maternità nel trimestre di competenza.