Deve essere corrisposto in natura il vitto e alloggio (ed in mancanza è obbligatorio corrispondere l'indennità sostitutiva).
Sia l'indennità sostitutiva sia l'erogazione in natura hanno un riflesso sulla tredicesima, ferie e tfr che risultano maggiorati della quota di vitto e alloggio.
se una colf non è convivente, ma lavora 8 ore e nella pausa pranzo mangia in famiglia.
Non è obbligatorio corrispondere il vitto e alloggio per una colf non convivente, se fatto è una forma di retribuzione in natura.
buonasera, la mia colf non convivente mi chiede dopo 2 mesi di lavoro un indennizzo di 2,80 euro al giorno per il pranzo. vi risulta? il mio frigo è sempre pieno e le ho chiesto piu volte di dirmi cosa vuole e glielo posso comprare. qualcuno mi sa aiutare? grazie
Le colf non conviventi, a norma del ccnl, non hanno diritto al pranzo e non vi è alcun obbligo di alcuna indennità sostitutiva se il datore di lavoro non lo corrisponde in natura.
Se, comunque, decidesse di accordare il vitto, sarebbe trattato come una qualsiasi retribuzione in natura e per il caso specifico ad una sorte di mensa che, nel caso specifico, non costituirebbe in ogni caso reddito imponibile.