confermiamo la possibilità di corrispondere alla colf o alla badante un fringe benefit di 258 euro se non ha figli a carico e, per il solo anno 2023, fino ad un importo di 3000 euro se ha figli a carico
Il reddito percepito dal lavoratore domestico si inserisce infatti all'interno dell'art. 51 del Testo Unico delle Imposte Dirette anche se il datore di lavoro non svolge il ruolo di sostituto d'imposta con l'applicazione delle successive previsioni, compresa l'esenzione per i valori corrisposti in natura.
Webcolf peraltro è da tempo aggiornato su tale possibilità, al fine di certificare correttamente i redditi corrisposti dalla collaboratrice domestica.
Ha della normativa specifica in merito riguardante il datore di lavoro domestico?
Inoltre, in che modo si certifica la corresponsione del fringe benefit non essendoci una vera e propria certificazione unica?
il datore di lavoro domestico rilascia una dichiarazione in formato libero che poi viene utilizzata per la compilazione del modello 730 o Unico, dichiarazione nella quale vengono specificati gli elementi utili alla determinazione delle imposte quindi:
- l'importo lordo corrisposto;
- i contributi pagati;
- i redditi soggetti a tassazione separata (TFR, etc);
- i giorni di detrazione
ed infine
- i valori a titolo di beni in natura corrisposti.
Il tutto poi viene riportato nel quadro C del modello 730 presentato tramite un CAF / Patronato / etc.nel quale vengono calcalati gli importi da versare ai fini irpef.