una collaboratrice domestica che non intende collaborare, ha scelto di ricevere la comunicazione di licenziamento tramite raccomandata.. che ha ritirato dalla giacenza postale dopo molti giorni dalla data di consegna. Durante i giorni intercorsi tra la comunicazione (verbale) del licenziamento e l'effettiva ricezione della raccomandata la lavoratrice non si è recata a lavoro (altrimenti le sarebbe stata consegnata a mano la lettera).
L'idea è marcare i giorni in cui la lavoratrice non si è presentata a lavoro con permessi non retribuiti. La collaboratrice dice che non si è recata al lavoro perché le è stato chiesto di non presentarsi e vuole che le siano pagati oltre i consueti giorni di preavviso (identità di preavviso). Ma a mio modo di vedere il solo fatto che non si è recata a lavoro (non potendo ricevere la comunicazione a mano) giustifica inserire quei giorni come permesso non retribuito.
la lavoratrice, per poter pretendere le vengano retribuiti i giorni in cui non è stata presente al lavoro, dovrebbe provare di essersi formalmente messa a disposizione del datore di lavoro, usualmente con una raccomandata (ma potrebbe essere accettato anche un messaggio whatsapp o altra modalità per le vie brevi).
In mancanza di prova sufficientemente certa, si ritengono non dovute le giornata di mancata presenza.