-
bacharova
-
Autore della discussione
-
Offline
-
Messaggi: 2
-
-
|
Buongiorno, vorrei capire in base a quello che ho trovato nella normativa : "Nonostante il ricorso alla Procreazione Medicalmente Assistita non rientri nei termini dell’aspettativa retribuita da lavoro e non costituisca di per sé una malattia nel senso comune del termine, viene dall’Inps assimilata ad una malattia e viene quindi concesso alla coppia che ha intrapreso questo percorso di beneficiare dell’assenza retribuita dal lavoro. Si ha infatti diritto a 3 settimane di malattia retribuita (nello specifico 21 giorni): 1 settimana prima del transfer (trasferimento dell’embrione nell’utero) e 2 settimane dopo il transfer. Ovviamente, sono considerati malattia anche i giorni di ricovero in day hospital. Per avvalersene si deve richiedere l’astensione da lavoro motivata da fecondazione assistita come cura dell’infertilità."
In questo caso come saranno gestiti i giorni di assenza - presumo che i primi 10 come malattia e gli altri come permessi retribuiti nel limite spettante? grazie, Aida
|
|
-
FrancescoPierobon
-
-
Offline
-
Messaggi: 1044
-
-
|
Buongiorno,
sì, corretto.
In caso di malattia al lavoratore spetta la retribuzione globale di fatto per un massimo di 8 (per anzianità fino a 6 mesi), 10 (per anzianità da più di 6 mesi a 2 anni), 15 (per anzianità oltre i 2 anni) giorni complessivi nell'anno nella seguente misura:
- fino al 3º giorno consecutivo, il 50% della retribuzione globale di fatto;
- dal 4º giorno in poi, il 100% della retribuzione globale di fatto.
Se lei utilizza il nostro programma Webcolf per gestire tale rapporto domestico le sarà sufficiente indicare la causale M di malattia per tutti i giorni di calendario compresi nel certificato.
Cordiali saluti.
|
|
-
bacharova
-
Autore della discussione
-
Offline
-
Messaggi: 2
-
-
|
Grazie mille per la risposta. La colf ha un'azianità otre 10 ani dunque sono 15 giorni al massimo
|
|
Tempo creazione pagina: 0.175 secondi