Per ragioni di opportunità, ci sarà un'alternanza di badanti.
La storia è lunga, ma per farla breve, la badante che abbiamo assunto (che tra parentesi è molto molto brava), deve tornare a casa per 4 mesi ogni 4 mesi.
Ci ha presentato una sua "cugina", che ha lo stesso vincolo, che stiamo per assumere e che quindi lavorerà nel periodo non coperto dalla titolare.
La nostra idea (e le signore sono d'accordo) sarebbe quella di gestire con "aspettativa non retribuita e ferie" il periodo di non lavoro
Per spiegare meglio
1. Periodo 1: Badante 1 lavora, Badante 2 in aspettativa
2. Periodo 2: Badante 1 aspettativa, Badante 2 lavora
E via così
Ho letto qualcosa a proposito di lavoro ripartito, ma nel mio caso penso sia un'inutile complicazione. Non credo ci siano limiti alla gestione delle aspettative, se non gli accordi tra le parti
Ho approfondito la questione "lavoro ripartito". Se non ho capito male, è una modalità che regolamenta il rapporto di lavoro con le signore, e non ha alcun impatto sulla gestione e sul pagamento dei contributi, che si basano solo sulle ore effettivamente lavorate
Capisco bene?
Quindi potrei impostare i contratti di lavoro in questo modo, fermo restando che le signore firmeranno la lettera di richiesta aspettativa non retribuita ad ogni "cambio"
E' in realtà un pò diverso: con il lavoro ripartito due persone si impegnano a coprire una certa fascia temporale o una certa prestazione alternandosi a loro piacimento ma entro i limiti previsti di 54 ore per i conviventi o 40 per i non conviventi.
Nel caso sopra descritto mi sembra siamo in presenza di un'assenza per aspettativa che può essere coperta con una semplice assunzione in sostituzione.
Comunque confermo che i contributi si pagano solo sulle ore retribuite alle due collaboratrici e dunque sull'effettivo lavoro (ma anche sugli elementi indiretti che ne seguono come ferie, festività, malattia retribuita, etc.) di ciascuna.
Se una delle due non lavora il datore di lavoro non ha costi.
FrancescoPierobon ha scritto: E' in realtà un pò diverso: con il lavoro ripartito due persone si impegnano a coprire una certa fascia temporale o una certa prestazione alternandosi a loro piacimento ma entro i limiti previsti di 54 ore per i conviventi o 40 per i non conviventi.
Nel caso sopra descritto mi sembra siamo in presenza di un'assenza per aspettativa che può essere coperta con una semplice assunzione in sostituzione.
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Ah il limite mi era sfuggito, grazie mille!
Quindi non mi resta che fare due contratti a tempo indeterminato, perché l'alternanza andrà avanti per parecchio tempo.